Il cuore della nostra terra: Il Tavoliere delle Puglie

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Il Tavoliere delle Puglie è un territorio situato nel nord della Puglia, che occupa quasi la metà della Capitanata; nato come pianura di sollevamento (infatti un tempo era sottomarino) e interamente pianeggiante, si estende per circa 4000 km²[1] tra i Monti Dauni a ovest, il promontorio del Gargano e il mare Adriatico a est, il fiume Fortore a nord e Ofanto a sud. È la più vasta pianura d’Italia dopo la Pianura Padana; è geologicamente classificabile come preistorico fondo marino.

Il nome Tavoliere deriva dal catasto romano, organizzato in Tabulae censuariae, sul quale erano annotate le proprietà terriere adibite al pascolo o alle coltivazioni.

In autunno e in inverno la pianura è talvolta soggetta alle esondazioni del Fortore, dell’Ofanto o di alcuni torrenti, mentre in primavera e in estate è spesso segnata dalla siccità. Il clima come anche quello della Terra di Bari, in inverno raggiunge molto spesso punte continentali poiché influenzato dalle correnti fredde dell’est Europa.*

TORREMAGGIORE

La storia della cittadina è legata a quella del Monastero Terrae Maioris e al borgo medievale di Castel Fiorentino (o Fiorentino di Puglia), i cui ruderi si trovano in agro di Torremaggiore a 10 km dall’abitato presso la strada provinciale San Severo-Castelnuovo della Daunia. Fiorentino, borgo bizantino di frontiera, fu rifondato a opera del catapano Basilio Boioannes intorno al 1018. In seguito, esso cadde sotto il controllo normanno, poi svevo, quindi angioino. Fiorentino è passato alla storia perché ha accolto l’imperatore Federico II, deceduto nella sua domus nel dicembre 1250.

Nel 1255 il borgo fu attaccato dalle soldataglie di papa Alessandro IV, nemico degli Svevi. Intanto agli abitanti di Dragonara, un altro borgo medievale situato a ovest di Torremaggiore, di cui resta solo un castello adibito a usi agricoli, capitò la stessa sorte, e tutti i suoi abitanti si rifugiarono nei pressi del Castrum normanno-svevo di Torremaggiore, all’ombra dell’abbazia benedettina di san Pietro insieme agli abitanti di Fiorentino. Così, l’abate Leone permise loro di fondare un nuovo borgo, che verrà indicato col termine Codacchio nel XVII secolo. La fusione dei profughi di Fiorentino e Dragonara con gli abitanti del casale abbaziale di Terra Maggiore diede vita all’odierna cittadina di Torremaggiore. Quest’ultima denominazione prende spunto, molto probabilmente, dalla torre normanno-sveva che tuttora costituisce il nucleo più antico del Castello Ducale.

Per cinque diversi secoli, la cittadina fu feudo della nobile famiglia de Sangro (o di Sangro), principi di San Severo e duchi di Torremaggiore. Il 30 luglio 1627 un devastante terremoto distrusse i centri urbani dell’Alto Tavoliere e rase quasi completamente al suolo anche Torremaggiore.

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Torremaggiore, veduta

CASTEL FIORENTINO

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Castel Fiorentino

In agro di Torremaggiore, a 9 chilometri a sud della città, si ergeva il centro abitato di Fiorentino, antica sede vescovile. Sorta su un’importante arteria che da Teanum Apulum conduceva a Luceria, Fiorentino, venne edificata ex-nihilo, tra il 1018 e il 1023 dal catapano bizantino Basilio Baiohannes, insieme a Troia, Civitate, Dragonara, etc… . La città fu inserita nel sistema strategico-difensivo della frontiera settentrionale della Puglia, allo scopo di fronteggiare gli attacchi dei nemici dell’impero di Bisanzio.

Nel mese di dicembre 1250 vi morì “apud portam ferream sub flore” l’imperatore Federico II di Svevia.

Distrutta la città nell’ottobre del 1255 durante le aspre lotte tra il papato e la Casa di Svevia, gli abitanti superstiti si rifugiarono in maggioranza a Torremaggiore, seppur in forma graduale e non immediata. Gli scavi archeologici in corso del sito abbandonato hanno riportato alla luce la “domus” federiciana con i segni evidenti delle distruzioni e dei rifacimenti di età angioina. La cattedrale, intitolata a S. Michele Arcangelo, dominava nel settore sud-occidentale della città, con la facciata rivolta alla magna platea.**

LUCERA

Lucera è un comune della provincia di Foggia in Puglia e si trova al centro del Tavoliere delle Puglie. Ha una storia così antica che grazie ai suoi antichi monumenti può vantare il titolo di città.

Lucera, fin dalla sua origine, fu denomina “chiave” delle puglie, per la sua posizione strategica, quale porta del Tavoliere. È considerata “antica città dei Dauni”, poichè la leggenda narra che Diomede, re d’Etolia, dopo la distruzione di Troia, fuggì verso l’Apulia e si stabilì presso Lucera, dove depose le armi e il Palladio nel tempio di Athena Iliàs e costituì una colonia greca.

Numerose sono le testimonianze storiche e architettoniche dell’illustre passato di Lucera. Tra i monumenti di interesse storico e culturale ricordiamo la chiesa di San Domenico, la Basilica cattedrale di Santa Maria Assunta trecentesca, ristrutturata e arricchita con elementi barocchi , sita in piazza Duomo nella qualle si possono scorgere meravigliosi palazzi antichi, quali il palazzo Cavalli e il settecentesco palazzo Vescovile, nella cui maestosa corte, vi è l’accesso al Museo Diocesano, all’interno del quale, oltre alla Pinacoteca dei Vescovi, sono conservati manufatti di diverse epoche, e agli uffici di Curia, dove ha sede anche il Seminario Vescovile. Da non perdere è anche il castello, conosciuto come la Fortezza Svevo-Angioina, situata sul Monte Albano, nella zona nord ovest della città, è cinta di mura e di torri e l’Anfiteatro Romano, situato al confine est della città, ancora oggi visibile in tutto il suo antico splendore.***

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Lucera, il Castello Svevo-Angioino

*Fonte Wikipedia
**Fonte www.comune.torremaggiore.fg.it
***Fonte www.pugliaturismo.com
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